Barocco in Scena


Continua la celebrazione dello stile seicentesco in tutta la Campania: fino al 30 maggio, da Benevento a Salerno, da Napoli ad Avellino, i gioielli della Regione si animano di concerti, tour ed esibizioni

Non si ferma la celebrazione del tradizione seicentesca in Campania: dopo la rassegna napoletana Ritorno al Barocco, in programma in sei musei cittadini fino all'11 aprile, e il parallelo tra i temi e stili contemporanei e quelli di quattro secoli fa della mostra Barock al museo Madre, la Regione apre le porte dei suoi gioielli più preziosi per dei fine settimana all'insegna del Barocco in scena . Dall'inizio di aprile fino alla fine di maggio, in tutte e cinque le province la primavera sarà resa ancora più incantevole e gustosa grazie a tour guidati, performance d'arte e teatrali (nella maggior parte dei casi gratuiti) nei quali, come recita il motto della manifestazione, «volti, luci e ombre prendono vita».


 Ad Avellino si potrà passeggiare, accompagnati da letture e composizioni musicali, tra la chiesa di Santa Maria del Carmine, il Palazzo della Dogana, con la facciata decorata del 1657, e Palazzo Caracciolo, mentre la Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra svelerà il pregevole ciclo pittorico di Giovanni Tommaso e Francesco Guarino.


La storia di Benevento, «gemella di Roma Imperiale» secondo Orazio, si dipanerà tra le sale e le collezioni della Biblioteca Provinciale ospitata da Palazzo Terragnoli e il clima di una bottega straordinaria animata da Jusepe de Ribera, Francesco De Mura, Pietro da Cortona e Paolo De Majo si potrà respirare nella chiesa di San Francesco delle Monache di Aversa. La provincia di Caserta si fa bella della Reggia borbonica, della quale la manifestazione seguirà la genesi attraverso il carteggio tra il Vanvitelli e il fratello sulle imprevedibili richieste regali ed esplorerà gli incredibili giardini, popolati di ninfe e dei. Due gli eventi salernitani, un viaggio alla scoperta della Certosa di San Lorenzo a Padula e un "attraversamento" del Secolo d'Oro nelle sale della Pinacoteca Provinciale di Palazzo Pinto, mentre Sorrento riporterà in vita la sua nobiltà barocca nelle stanze del palazzo, ora museo, dei conti Correale di Terranova.


La parte del leone, però sarà svolta da Napoli e in particolare dai suoi luoghi di culto. Un itinerario si snoderà tra religione e superstizione tra la Porta San Gennaro, affrescata dopo la fine della peste del 1656 da Mattia Preti, il Museo del Tesoro e la chiesa di Santa Maria dei Miracoli; un altro pedinerà Goethe e gli altri "zingari" del Grand Tour nelle chiese di San Gregorio Armeno e San Paolo Maggiore; un terzo mescolerà sacro e profano nella piazza del Mercato, dove si scatenò la rivolta di Masaniello nel 1647, e nella vicina Basilica Santuario del Carmine Maggiore. Perfetta conclusione di questo viaggio indietro nel tempo, proprio accanto al Duomo, il Pio Monte della Misericordia, dove sono custodite Le sette opere di Misericordia del Caravaggio.

Fonte LiberoNews

 

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