Giobbe Covatta si fa in Trenta

Giobbe Covatta si lascia ispirare dalla carta dei diritti dell'uomo per la sua ultima affabulazione.
“Trenta”, il titolo dello spettacolo, come gli articoli di cui si compone la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani adottata dall'Onu il 10 dicembre 194‚8; trenta articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, economici, sociali, culturali di ogni persona.

Vi si proclama che nessuno può essere fatto schiavo o sottoposto a torture, che nessuno dovrà essere arbitrariamente arrestato, incarcerato o esiliato.

Vi si sancisce anche che tutti hanno diritto ad avere una nazionalità, a contrarre matrimonio, a possedere dei beni, a prendere parte al governo del proprio paese, a lavorare, a ricevere un giusto compenso per il lavoro prestato, a godere del riposo, a fruire di tempo libero e a ricevere un'istruzione.

In chiave ironica (ma non troppo), al Teatro Acacia da sabato 12, Giobbe prosegue la sua riflessione sui diritti fondamentali dell'uomo, raccontando con sarcasmo di chi questi diritti li ha solo sulla carta.

La regia è di Giove Covatta e Paola Catella. L'attore pugliese debutta nel 1991 al Teatro Cia˜ di Milano con lo spettacolo "Parabole Iperboli" .
Nella stagione 93/94‚ in collaborazione con Greenpeace rappresenta lo spettacolo "Aria Condizionata" dal sottotitolo e le balene mo’ stanno incazzate...”, in cui affronta con un nuovo monologo il tema della salvaguardia delle balene.
Nel '95 è di nuovo in scena con lo spettacolo "Primate assoluto" .
L’anno successivo debutta al Teatro Parioli di Roma in prima nazionale con "Io e Lui" scritto e diretto da Vincenzo Salemme in coppia con Francesco Paolantoni.
Nella stagione 1996/1997 è diretto da Ric˜ky Tognazzi in "Art" .
Nel 1999 debutta con un nuovo spettacolo "Dio li fa e poi li accoppa", rappresentato in tutta Italia, che riscuote un enorme successo tanto da portare l’anno successivo alla realizzazione di "Dio li fa... Terzo millennio" .
La stagione 2001/02 segna il suo ritorno al teatro di prosa: interpreta, infatti, con Emanuela Grimalda per la regia di Marco Mattolini la commedia "Double Act: due atti a farsi male" dell'autore australiano Barry Creyton prodotta dal Teatro Parioli di Maurizio Costanzo.
Nel 2003 porta in tour lo spettacolo "Melanina e Varechina", spettacolo interamente dedicato al rapporto tra continente africano e mondo occidentale.
Lo spettacolo resta con successo nelle programmazioni di prosa italiane fino all'estate 2006 mentre a gennaio 2007 debutta la nuova deliziosa piece "Seven".

Via IlNapoli

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