Questione di marketing, bellezza!

Grandi aziende e marchi famosi dietro la scena museale internazionale. Enel Terna Hugo Boss, Furla: ecco la mappa dei nuovi mecenati che sponsorizzano premi per giovani artisti

Il mar˜eting delle grandi aziende lascia gli stadi di calcio ed entra da protagonista nei musei.
Se in passato i marchi famosi si concentravano sulla politica dei grandi numeri, negli ultimi quindici anni si è affermata una nuova strategia, che ha visto società finanziarie o griffe della moda trasformarsi nei mecenati più generosi dell’arte contemporanea.

Il Turner Prize, nato nel 1984‚ per volontà del museo Tate di Londra e del canale televisivo Channel F our, ha fatto da apripista.
Da quel momento, in ogni parte del mondo, sono nati riconoscimenti per artisti giovani o più affermati, che le aziende promuovono non solo per ottenere un efficace ritorno d’immagine, ma anche per contribuire in modo significativo alla scena culturale del nostro tempo.

Ultimo nato è l’Enel Contemporanea Award che sarà assegnato a Roma martedì prossimo: sette giurati di fama internazionale dovranno scegliere il progetto migliore tra le proposte di artisti celebri come l’inglese Anya Galliaccio o i Portoricani Allora & Calzadilla.
Scenario dell’evento sarà il nuovo museo Macro, un’architettura avveniristica che aprirà i battenti la prossima primavera.

L’iniziativa segue le orme di uno dei premi più prestigiosi e ricchi del mondo, l’H ugo Boss Prize, che il noto marchio della moda assegna da oltre dieci anni in collaborazione con la Fondazione Guggenheim di New York˜.

L’ultima vincitrice, la palestinese Emily J acir, ha avuto la possibilità di realizzare una mostra nel prestigioso museo americano, oltre ad un contributo di centomila dollari.


Quanto a forza economica, brilla il primato degli Emirati Arabi, dove il fondo Abraaj— ogni anno mette a disposizione duecentomila dollari per i tre artisti che vincono la selezione messa a punto in occasione della fiera Art Dubai.

Denaro che si traduce sempre in produzione di opere d’arte e spesso anche in acquisti, grazie ai quali i lavori finiscono nelle collezioni di importanti musei.

E' il caso del Premio Furla, organizzato dalla F ondazione Querini Stampalia di Venezia con la collaborazione del museo Mambo di Bologna.

Se ancora nei primi anni Novanta l’arte contemporanea sembrava destinata ad un misero pubblico e ghettizzata all’interno di circuiti ristretti, l’interesse delle grandi aziende è prova di un nuovo trend, nel quale l’arte torna ad essere un veicolo di valori positivi e mezzo per ottenere prestigio, come era nel Rinascimento.
Ai Papi e ai nobili signori si sono sostituiti i privati, spesso con risultati eccezionali.

Il Premio Terna, promosso dall’azienda che gestisce la distribuzione dell’energia elettrica in Italia, coinvolge ogni anno migliaia di artisti su tutto il territorio, mentre il premio Euromobil si distingue per essere destinato solo a giovani sotto i trent’anni.

Una passione per gli artisti emergenti che è condivisa anche dal Premio Cairo, organizzato dall’editore patron del Torino calcio, e dal Talent Prize, che la Fondazione Roma assegna assieme alla rivista Inside Art.

Unalista che ogni anno si allunga.

Via Costantino d'Orazio per IlNapoli

0 commenti:

Posta un commento