Campania, stangata sui rifiuti

Di questi giorni la notizia degli aumenti dal quaranta all'ottanta per cento sulla tassa dei rifiuti rispetto allo scorso anno.
Le prime bollette del 2009 sono accompagnate da una dura protesta dei cittadini.
A Torre del Greco, in particolare, il clima si fa duro e la protesta si estende fino a Napoli.
Qui, infatti, l'aumento si aggira intorno al cinquanta per cento, ed arriva fino a Benevento dove le quotazioni presentano "soltanto" un trenta, trentacinque per cento in più rispetto allo scorso anno; e, udite, udite, l'aumento è imposto proprio da una legge nazionale.

Si tratta, infatti, dell'applicazione del decreto 61 del 2007 (quando al governo c'era Mister Romano Prodi), che imponeva ai comuni della Campania di incrementare la tassa sui rifiuti solidi urbani, fino alla copertura dell'intero costo del servizio di igiene urbana, accresciuto, anch'esso, esponenzialmente in seguito all'emergenza rifiuti.

L'anno scorso, nel 2008, tale applicazione venne differita di un anno, ed eccoci qui, al governo attuale (Mister Papi/Berlusconi), il quale ha cercato, e non ha ottenuto una ulteriore proroga.

A Marzo scorso risale la nota ufficiale, firmata dalla prof Fabrizia Lapecorella (direttore generale delle Finanze), con la quale il ministero (appunto) dell'Economia e delle Finanze, obbligava i comuni dalla regione ad adottare l'aumento. Questi sono stati decisi in primavera e sono stati approvati dai consigli comunali entro giugno, e per finire, sono stati presentati ai cittadini al rientro delle vacanze.

Il record spetta proprio a Torre del Greco, dove si è registrato un aumento di oltre l'ottanta per cento, ma come da buona tradizione napoletana, al danno si è aggiunta la beffa: pare, infatti che venerdì scorso, la protesta si sia dovuta placare perchè gli uffici del comune sono rimasti chiusi poichè davanti all'ingresso di Palazzo Baronale ci fossero sacchetti di rifiuti che ne ostruivano il passaggio.

Alla protesta, poi, si aggiungono anche:

Le associazioni dei consumatori:
«Bisogna ricordare che chi risiede in quelle zone in cui il servizio di raccolta della nettezza urbana non è effettuato con regolarità può richiedere il pagamento del solo 60 per cento - ricorda Antonio di Gennaro di Assoutenti Napoli - E comunque l´Asia non ha un regolare contratto di servizio, è improponibile parlare di aumenti in assenza di un piano industriale dell´azienda».

Gianni De Luca di Federconsumatori:
«L´aumento a tappeto della Tarsu è un´ingiustizia. La stessa tassa è vetusta. I Comuni devono elaborare un sistema di benefit: i cittadini virtuosi, che fanno la raccolta differenziata, pagano meno, gli alti di più».

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