Teo Teocoli a Napoli per il suo Show

Teo Teocoli riparte da Napoli, e precisamente dal teatro Bellini dove, da oggi a sabato, sarà protagonista con "La compagnia dei giovani" ultimo oneman show di una serie ormai lunga e fortunata.Ultimo in ordine di tempo ma, forse, anche ultimo in senso definitivo, se è vero che lo stesso showman ha parlato spesso in queste ultime settimane di voler andare in pensione alla fine della tournee. Il dubbio rimane? Una battuta diTeo oppure un ennesimo scherzo.Ma fino ache punto. INTANTO c'è lo spettacolo che, come da tradizione collaudata, punta forte sull'arte di un'improvvisazione giocata sull'ironia inconfondibile, per un Teocoli con i suoi monologhi, le sue
maschere storiche, le canzoni, che di volta in volta sarà spalleggiato da comici improbabili che, a sorpresa, si avvicenderanno sul palco, personaggi con i quali ha avuto modo di condividere una o più parti del proprio percorso artistico e umano. Una compagnia all'interno della quale «il più giovane sono io, poi ci sono Tony Dallara che
aprirà lo show, Mario Lavezzi, Armando Celso. Voglio ricordare al pubblico i grandi artisti degli anni '60 che dopo essere diventati famosi in Italia hanno fatto gli emigrati di lusso continuando ad ottenere grande successo all'estero. Hanno tutti storie interessanti ma il pubblico italiano sembra ormai averli dimenticati». Una nota agrodolce che Teocoli argomenta spiegando come «oggi ormai siamo travolti dalle immagini con tremila canali tv, la memoria si accorcia e il passato sparisce».Quella stessa televisione dalla quale oggi in qualche modo l'artista milanese si sente respinto: «Tra le ragioni per cui non faccio tv potrebbe essere anche inserito "Colpo di genio".

Fu un disastro, facemmo le prime 2 puntate con la Ventura e ci mandarono tutti a casa, un flop». Ma nonostante la delusione quello verso il tubo catodico sembra essere un amore incondizionato: «Mi piacerebbe fare tv, ma non saprei come e dove. Mi sono offerto per "Affari Tuoi" ehanno preso Pupo, a Paperissima ho litigato con Ricci, desidererei tornare a Sanremo ma non mi chiamano, a X-factor hanno preso la Mori». E quando si arriva dalle parti
del Clan, il malumore aumenta: «È ora di sfatare il mito della mia amicizia con Celentano, se speri di far carriera vicino a lui stai fresco, lui e la moglie sono egoisti. Volevo fare un musical sulla sua storia e non mi ha dato i diritti».

Ma proprio ricordando i suoi esordi accanto al molleggiato Teocoli recupera il sorriso con un aneddoto che riguarda quella Napoli che oggi lo abbraccerà, ma che trent'anni fa non fu così clemente. «Celentano mi mandò al posto suo a cantare ad un festival, mi esibii in un pezzo sentimentale e dal pubblico mi diedero del ricchione». Recuperato il buon umore, la prospettiva dell'addio alle scene si fa più sfumata, prima di tutto per il ruolo di direttore artistico dell'originale "Progetto Derby" che sta rinvigorendo i fasti degli anni '70 ed '80, ma sembra esserci spazio anche per progetti personali: «Sicuramente mi darò una calmata, farò scelte più tranquille, ma magari scriverò un musical»

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