Isabella Ferrari: Amo Napoli e mi manca Troisi

Ospite al Napoli Film Festival, l'attrice Isabella Ferrari ce l'ha per tutti.
L’attrice che ieri al Castel Sant'Elmo ha ripercorso le tappe della sua lunga carriera, ha parlato anche dal rapporto con la città partenopea, ai tagli alla cultura con qualche frecciata anche alla legge sulle  intercettazioni.

«Ho sempre avuto una profonda ammirazione per Napoli, soprattutto da quando ho lavorato con Massimo Troisi, l’unico filosofo che io abbia conosciuto nella mia vita. Napoli è una città sempre vitale, continuamente in movimento, una città da cui sono derivate molte delle pagine più importanti della cultura italiana. A Napoli, purtroppo, ho fatto solo un film con Pappi Corsicato. Attualmente sto lavorando ad un progetto per uno spettacolo teatrale con il regista Antonio Latella. Accetterei  molto volentieri qualsiasi altra idea legata alla città. Mi piacerebbe molto lavorare con Paolo Sorrentino, uno dei registi che apprezzo maggiormente».

Teatro e televisione sono i due impegni più recenti dell’artista piacentina. «Ho lavorato a una serie tv, con la regia di Porporati, che andrà in onda a settembre su Raiuno. Interpreto una madre di famiglia cocainomane.
A dicembre debutterò a teatro in uno spettacolo, con la regia di Valerio Binasco, tratto daltesto “Il catalogo”  i Jean Claude Carriere. In scena saremo in due, io ed Ennio Fantastichini.
Il teatro e la serie tv mi hanno allontanato un po' dal cinema. Ma conto di riprendere presto. Attendo proposte. Per ora faccio parte dei precari». Quanto allo stato di salute del cinema italiano, a suo giudizio è un buon momento. Ci sono tanti registi validi e attori bravissimi.
Non si vedono più brutti film, come accadeva invece 10 anni fa.
Quello che manca, forse, è un po' di qualità in più negli sceneggiatori. Mi sembra che siano troppo poco calati  nella realtà e guardino il mondo dalla terrazza di casa loro».

Ma poi si “arrabbia” e tolti i panni dell'artista, si mette quelli del critico e del “giornalista”: «Ho letto stamattina
un emendamento alla legge bavaglio che mi ha lasciato sgomenta. Mi sembra una fotografia perfetta del  degrado del nostro paese. Non c'è obbligo di arresto - dice con foga - per chi compie lievi violenze sessuali verso i minori. Sono atterrita. Che significa? Esistono violenze sessuali verso i minori che qualcuno può considerare lievi? E se anche lo fossero, si può immaginare una violenza verso i minori da non sanzionare con l’arresto? Siamo un paese che si è abituato a qualsiasi volgarità, a qualsiasi miseria».

L’attrice si sofferma anche sui tagli allo spettacolo da parte del governo.
«Noi artisti dobbiamo ribellarci tutti a questa ingiustizia. I tagli alla cultura, in particolare ai centri di formazione dei giovani, sono gravissimi. Significano tarpare le ali ai sogni dei giovani italiani. Il lavoro già non c'è più. Conosco giovani di talento che stanno andando all’estero a fare i camerieri», tuona. «C'è bisogno che ognuno di noi smetta per un periodo di lavorare, che ciascuno faccia una sorta di sciopero personale per protestare. Questo deve riguardare tutti, dagli operatori del cinema a quelli della televisione al teatro, fino ai giornalisti».



Via IlNapoli

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