Nudità come rinascita. La spiega così l'etoile protagonista della Giselle al San Carlo Roberto Bolle.
Per prima volta il ballerino andrà in scena anche stasera e domani (con repliche il 9, 10 e 11 giugno) “completamente nudo”.
Roberto Bolle rompe la concentrazione e spiega il senso drammatico della nudità di Albrecht:
«È Albrecht nudo di fronte alla vita, alla nuova vita, perché in quel momento, anche così, rinasce.
La scelta è quella di dare forza ancora maggiore a questo momento del racconto, che è quello finale, e anche una forza provocatoria. Credo che nel balletto sia stata questa la prima volta in cui si è visto un nudo integrale in scena. Qui c'è un livello artistico che giustifica e credo aggiunga forza e impatto emotivo alla scena».
Ma come vive, personalmente, una delle star più amate anche dal pubblico femminile, e formata sul repertorio classico, la nudità in scena?
«Non l’ho ancora sperimentato per la verità - risponde - a nessuna prova è stata fatta. Ma ieri, alla prova generale, quando sono arrivato a quel momento, mi sono reso conto che potevo anche essere nudo: arrivi così preso e coinvolto da quello che è successo che capisci il senso, non dai una diversa importanza».
«Non credo quindi che proverò imbarazzo».
In un'intervista al giornale “Chi” Bolle parla anche della sua vita privata e dell’amore.
«Ora non sono innamorato - dice -. Ma è non è facile che mi innamori nè farmi amare: sono terribilmente egocentrico e troppo concentrato sul mio lavoro. Chi mi vuole stare vicino deve adattarsi ai miei schemi.
Sicuramente mi sto perdendo qualcosa, ma fa parte del gioco. Se non avessi realizzato i miei sogni, ne soffrirei».
A proposito delle sue storie passate, l’unica nota è quella con la collega Beatrice Carbone:
«Laprima volta con una ballerina: poi si allargano gli orizzonti fuori dal teatro. Ma con una fan mai».
Via IlNapoli
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