Pittura, scultura, sperimentazioni grafiche che hanno caratterizzato la produzione partenopea nel secolo scorso: è "Napoli Novecento", realizzato negli spazi di Castel Sant'Elmo e nato da un progetto di Nicola Spinosa, soprintendente speciale per il patrimonio artistico ed etno-antropologico e del Polo museale partenopeo.
Nella mostra "Novecento a Napoli. Per un museo in progress", che sarà aperta al pubblico oggi, sono esposte circa 170 opere realizzate da artisti partenopei, ma sono presenti creazioni anche di artisti non napoletani e che, nel periodo compreso tra il 1910 e il 1970, furono attivi in città.
Si tratta di dipinti, sculture e disegni che provengono dalle raccolte museali della Soprintendenza, dalla Galleria nazionale d'Arte moderna di Roma, dal Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
«Il '900 napoletano compete perfettamente con le produzioni artistiche del resto del mondo - ha affermato l'assessore regionale al Turismo e ai Beni culturali Riccardo Marone -. Posso dire che nel campo dell'arte contemporanea si è fatto un ottimo lavoro a partire dalla metà degli anni '90 e questo museo chiude il cerchio».
La mostra è organizzata in un percorso cronologico suddiviso per sezioni: dalla documentazione della Secessione dei ventitrè (1909), al primo Futurismo a Napoli (1910 - 1914), dal movimento dei Circumvisionisti e al secondo Futurismo (anni Venti - Trenta).
E ancora testimonianza di quanto è stato prodotto tra le due Guerre mondiali e nel Secondo dopoguerra, il Gruppo Sud e il Neorealismo.
Sono state riservate sezioni anche agli anni Settanta, perioodo delle Sperimentazioni poetico-visive fino allo spazio riservato alle opere degli anni '80 quando gli artisti cominciarono a sperimentare linguaggi diversi, fino al terremoto che sconvolse l'Irpinia e che, nel mondo dell'arte, segna lo spartiacque con i movimenti contemporanei.
«Mi sono detto che non sarei potuto andare in pensione senza realizzare un museo del Novecento a Napoli - ha sottolineato Spinosa - e ci siamo riusciti non solo grazie alla collaborazione della Regione, ma anche per merito degli artisti e dei galleristi che ci hanno messo a disposizione le loro opere».
La scelta degli artisti e delle opere è stata curata da Angela Tecce, direttrice del complesso di Castel Sant'Elmo, mentre il museo è stato realizzato con i fondi Por-Fesr Campania 2007-2013.
«Quando abbiamo scelto il percorso cronologico - ha concluso Tecce - avevamo l'obiettivo di creare dei link˜ che potessero arrivare anche in altri posti».
Via IlNapoli
0 commenti:
Posta un commento