Il vero problema non è lavorare ma farsi pagare


Chi lavora in proprio o ha un'impresa lo sa. Il problema grosso non è trovare lavori. E' farseli pagare. Capita spesso ad esempio che un cliente non desideri altro che saldare una fattura ma prima, per pura formalità, debba aspettare che prima lo paghi chi ha commissionato un lavoro a lui. Quell'altro del resto sta appunto aspettando che gli paghino un lavoro precedente, una cosuccia per avere la liquidità necessaria e così via non proprio all'infinito, ma insomma... quasi!

E' fondamentale lo studio di quanti, invece, riescono a ricevere il corrispettivo per il loro impegno. Di recente i giornali hanno presentato molti spunti interessanti.
Ad esempio, al tempo della prima guerra mondiale, Mussolini fosse profumatamente pagato dai servizi segreti inglesi per far desiderare agli italiani di proseguire nell'impegno bellico. Che, secondo il Times, in Afghanistan invece, i nostri servizi segreti pagassero i talebani per non fare la guerra, o per farne di meno. Che in tempi non lontani lo Stato Italiano si sarebbe accordato con la mafia per pagare in favori il favore di non mettere più bombe.
Sembra occorrano doti di persualione non desiderabili e assai deplorevoli.
Dagli esempi portati, infatti, pare riescano facilmente a farsi pagare soprattutto i soggetti che trovano formale farla pagare cara.
Se ne deduce, tempo, che per le persone per bene il problema dei pagamenti resterà tale.

Tratto dalla rubrica Lapis in Fabula dello scrittore satirico Chicco Gallus | Via IlNapoli 20/10/09

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